Il Podbrdo è il luogo in cui la Regina della Pace è apparsa nei primi giorni e anche successivamente, specie in apparizioni serali.
Non è altro che una collina brulla e piena di pietre. Nei primi anni, il sentiero era quasi impraticabile. Oggi invece, grazie al gran numero di pellegrini che vi salgono ogni giorno, il sentiero è molto più semplice, levigato, anche se l’ascesa comporta sempre una certa fatica. La collina si trova nel villaggio di Bijakovici, dove abitavano i sei veggenti quando sono iniziate le apparizioni, a circa un chilometro e mezzo dalla Chiesa di San Giacomo.
Lungo la salita sono stati posti delle formelle a rilievo in bronzo dei misteri del rosario, opera dello scultore italiano Carmelo Puzzolo. Furono sistemate sulla collina alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione del 1989. Da allora in poi ogni domenica alle quattordici sul Podbrdo inizia la recita del rosario guidata dai frati della Parrocchia.
Si sale sulla collina pregando i misteri gaudiosi del Rosario; bisogna riservarsi tempo a sufficienza per l’ascesa sulla collina delle apparizioni e soprattutto, giunti sul luogo delle apparizioni, bisogna prendersi del tempo per rimanere a pregare in silenzio, rileggere i messaggi della Gospa, e consacrasi al suo Cuore Immacolato.
Molti pellegrini si recano sulla collina delle apparizioni anche di notte e vivono esperienze di preghiera davvero meravigliose.
Così come è importante venire in questo luogo con un gruppo, allo stesso modo è importante venirvi da soli per pregare, perché recitando il Rosario si possa stare con Gesù e con Maria e si oda la sua voce che invita alla pace.
Si raccomanda in modo particolare che sotto la croce posta di fronte alla formella del secondo mistero gaudioso si preghi per la pace perché qui la veggente Marija il terzo giorno delle apparizioni, ovvero il 26 giugno 1981, vide la Madonna con la croce che piangeva e ripeteva: “Pace! Pace! Pace! Solo pace! Pace tra Dio e uomini e pace in mezzo agli uomini!”.
Il quarto giorno delle apparizioni, ossia il 27 giugno 1981, il meccanico Marinko Ivankovic, un vicino di casa dei veggenti, che si è offerto di accompagnarli sulla collina del Podbrdo e li aiuta e li protegge dalla folla che rischia di travolgerli, si fa indicare il luogo esatto dell’apparizione e vi posa una pietra con una croce di ferro bianca.
Di notte la milizia rimosse la croce. Allora i parrocchiani ne collocarono un’altra, ma le autorità comuniste rimossero anche quella. La cosa si ripeté alcune volte, finché non fu messa una croce d’alluminio definitiva. Attorno alla croce c’era un mucchio di sassi, e su ogni sasso i nomi e le preghiere dei pellegrini e parole di gratitudine per qualche grazia ricevuta.
I parrocchiani tentarono per anni di collocare sul luogo dell’apparizione una statua della Vergine, ma senza riuscirvi. Ogni volta sorgevano nuove difficoltà.
Finalmente l’8 settembre 2001 è stata innalzata e benedetta una statua di marmo della Regina della Pace, portata sulla collina dai ragazzi della “Comunità Cenacolo”, essendo risultato vano il tentativo portarla in elicottero. La statua è uguale a quella che si trova nel piazzale della chiesa: entrambe sono state scolpite dall’artista italiano Dino Felici. La statua è stata donata alla Parrocchia dai pellegrini della Corea del Sud dopo la miracolosa guarigione di un bambino coreano.
Alla base della statua sono scritte le seguenti parole: “Io sono la Regina della Pace 25.06.1981”. Attorno alla statua c’è una stella di Davide realizzata dai ragazzi della “Comunità Cenacolo”. Sullo sfondo è presente una scritta in coreano ed in lingua inglese che dice: “Per la pace della penisola coreana” ed il nome del donatore.
La statua bianca è posta sul luogo esatto in cui la Gospa ha promesso di lasciare un segno “visibile, indistruttibile, filmabile, permanente e che solo Dio può donare” per dimostrare che è stata davvero qui in mezzo a noi in questi anni.
Nella notte tra il 28 e 29 agosto 2008, qualcuno ha colpito la statua a martellate, sfregiandola in viso e staccandole la mano sinistra; faceva un certo effetto vedere la statua mutilata, priva di quella mano con cui sembrava indicare al Padre le necessità dei figli; Lei che è avvocata nostra. Ma se vogliamo, alla luce di questo fatto incomprensibile, possiamo vedere la realizzazione di una realtà spirituale che Maria aveva già preannunciato: “Voi che vivete i miei messaggi siate luce e mani tese verso questo mondo non credente affinché tutti possano conoscere il Dio dell’amore” (25.11.2001). Siamo noi quella mano mancante, staccata dalla Madre per raggiungere tutti i lontani e donare loro la sua carezza, il conforto, la consolazione di Maria.
Qualche giorno dopo, i primi giorni di settembre del 2008, qualcuno ha dolosamente accesso un incendio in più punti sulla collina delle apparizioni che è andata quasi completamente a fuoco. Quando il fuoco, sospinto dal forte vento, è arrivato a circa 10 metri dalla statua mutilata, ha improvvisamente cambiato direzione lasciando intatto quel luogo santo.
Sul Podbrdo, se ascolti bene e taci nel profondo, puoi sentire il suo respiro, il suo alito leggero e delicato che ti accarezza la pelle, che ti penetra le ossa e ti fa sentire il suo materno bacio. Ti parla di Lei, ti conferma la sua presenza invisibile ma assolutamente reale,concreta e certa. E in quel luogo senti che lei rinfranca l’anima, riossigena lo spirito, risveglia dal sonno della routine e riaccende in noi la voglia di vivere. E scendendo dalla collina puoi ben dire di avere sperimentato la presenza viva di Maria. Lì l’invisibile si rende visibile.